venerdì 28 ottobre 2011

Cos' il Marketing Etico - Parte 2

Rielaborazione dell'autore da "Marketing" - Pride e Ferrel 2005, p.57

Nel post Cos'è il Marketing Etico - Parte 1 ho spiegato il perchè il Markethics (Marketing ed Etica) sia un'evoluzione al tempo stesso necessaria e vantaggiosa del Marketing, votato "solo" alla soddisfazione dei bisogni e dei desideri del cliente. Applicare il Marketing etico richiede però dei passi in più, che una volta fatti, saranno in grado di portare beneficio all'azienda, al sistema, e quindi nuovamente (indirettamente) all'azienda. Cominciamo con ordine.

Dimensione economica - essere profittevoli. Il primo passo che l'azienda deve compiere per essere definita tale è quello legato al profitto. Non bisogna pensare che il Marketing Etico sia una sorta di perdita di tempo, denaro e risorse: un'azienda che si applica per rispettare e portare avanti i suoi principi ed i suoi obiettivi non deve comunque snaturare la sua funzione primaria: quella di generare profitto. Il Marketing Etico non è stupidità, e va applicato alle aziende.

Dimensione legale - rispettare la legge. Alcuni considerano il generare profitto come già un obiettivo etico: se l'azienda guadagna, darà lavoro ai suoi dipendenti, che riceveranno una paga per il loro lavoro.  Ma se prendiamo per buono tale ragionamento, anche la Mafia è un'azienda, ma potete considerarla etica? Assolutamente no, in quanto non rispetta la seconda regola fondamentale: rispettare la legge. Non può definirsi etica un'azienda che non rispetti la legge.

Dimensione sostenibile - non arrecare danno. Fatta la legge trovato l'inganno, potranno sostenere alcuni, ed ecco che qui interviene la terza regola fondamentale del Marketing Etico: essere sostenibili. Definisco con sostenibilità la mentalità di non arrecare danno a persone o cose, non sfruttare risorse oltre i loro limiti, non intaccarne di future o altrui. Un'azienda potrebbe usufruire di una legge che gli permetta di assumere a stipendio minimo un dipendente e di sfruttarlo fin quando essa glielo consenta, ma potrebbe definirsi etica? No, in quanto manca di rispetto alla persona umana, non crea prospettive per quell'individuo e lo adopera a suo uso e consumo.

Arrivati a questo punto, il Brand può definirsi etico, ma manca ancora un gradino. La regola della sostenibilità è quasi "egoistica", troppo autoreferenziale. Definisco la dimensione sostenibile un'eticità statica.  Non si impegna nel creare, ma resta in difesa nel rispettare ciò che esiste. E' un traguardo importante certo, ma non evita che il mondo crolli accanto a noi per opera di persone disoneste e di business non etici.

Dimensione filantropica - essere una good corporate citizen. L'ultimo gradino infatti è quello della Citizenship, della cittadinanza. E' un'etica attiva e dinamica, che costruisce il futuro agendo sul presente, migliorando il contesto in cui l'azienda si trova. E si badi bene che questo impegno non è, come già ribadito all'inizio del post, uno spreco di tempo e di risorse, ma può essere considerato direttamente come un'investimento sull'azienda stessa. Potreste infatti dire che rinforzare la montagna sulla quale avete costruito la vostra casa, sia una perdita di tempo?

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